L'inverno è finito

L’inverno è finito ed immagino tutti disfarsi definitivamente di piumini e cappotti caldi, di guanti e berretti che non serviranno più; immagino tutti smantellare le caldaie, i termosifoni ed i vari impianti di riscaldamento per fare un po’ di spazio … perché “il freddo non mi piace, non lo voglio, quindi sicuramente così facendo non tornerà”.

Immagino tutti vivere un’eterna primavera, noncuranti del cambio delle stagioni e dell’inevitabilità dell’invecchiamento, della malattia e della morte … perché “la morte, non mi piace, non la voglio, quindi sicuramente così facendo non ci sarà”.

Ma che sciocco, cosa vado ad immaginae, e la fiducia nell'essere umano? Nelle sue capacità di osservazione, di logica e di analisi razionale?

Quale individuo potrebbe essere così sciocco da non pensare al ciclo naturale delle stagioni e buttare così i propri vestiti caldi al termine dell’ inverno? Quale individuo potrebbe pensare che un giorno anche la sua esistenza terrena non terminerà con la morte? Quale individuo non ha profondamente chiaro che anche ignorando la morte la vita seguirà il suo corso naturale?

Chi potrebbe omettere di informarsi correttamente sui diversi argomenti inerenti il fine vita, le cure, gli aspetti legali, il diritto di scelta, le DAT ecc.. così come invece lo farebbe per l’acquisto di un’automobile, di una casa o per la scelta della scuola del figlio?

Chi potrebbe essere dotato di così poco amore nei confronti dei propri famigliari da delegare loro le scelte ultime, caricandoli di inevitabili sensi di colpa dopo la propria morte?

Non penso si possa rimuovere la forza emozionale della morte, e sicuramente non avrebbe nessun senso,  ma l’ansia e l’angoscia che l’accompagnano (o la tendenza ad ignorarla o “svuotarla di significato”, rovescio della stessa medaglia) si possono eliminare.

Per dirlo con le parole di Antoine de St. Exupéry “Solo quello che non si conosce spaventa gli uomini, una volta alzato il velo essi non si spaventano più”.


Ange FEY